TERAMO – Lavori di corso San Giorgio prima a rilento, adesso bloccati. E’ l’allarme che arriva dai commercianti della strada principale della città alle prese con gli infiniti lavori di pavimentazione. A farsi portavoce è Antonio Topitti che rileva come «siano sostanzialmente fermi». La differenza sostanziale, sostiene il libraio teramano, è che all’inizio della posa del pavimento «la ditta lavorava anche di sabato e di domenica: adesso smettono il venerdì a pranzo e ricominciano il martedì mattina: nella sostanza meno di quattro giorni lavorativi a settimana». Le domande sono in serie: cosa sta succedendo? Perché tanta lentezza? I materiali mancanti sono stati mai forniti? Alla situazione di stallo si aggiunge lo "studio" che la Soprintendenza sta svolgendo a largo San Matteo sulle fondamenta della chiesa abbattuta negli anni ’30. «assestando il colpo mortale al bar che vi insiste – scrive Topitti -, mentre tutti i commercianti del Corso da quasi due anni lavorano ben al di sotto del 50% degli standard abituali. Il flusso di passanti e avventori per il Corso è praticamente quasi azzerato, con conseguente crollo degli introiti per tutte le attività commerciali che vi operano». Il Corso ormai è un deserto accusanoi commercianti e la richiesta forte è rivolta ai "responsabili", perchè «si rimbocchino le maniche e facciano rispettare il contratto e il cronoprogramma stabilito». L’alternativa è sulle spalle dei commercianti tuona Topitti: «Se non ci sarà una accelerazione dei lavori molte attività commerciali del centro storico periranno prima della fine con conseguenze drammatiche per l’economia e per tutto il sistema sociale cittadino».
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